Lavoro e formazione
Vita da caregiver: i consigli per assistere un parente anziano
Da diversi anni a questa parte, si sente parlare sempre di più di caregiver. Chi sono? Le persone che si trovano a gestire quotidianamente – non solo per professione – soggetti disabili o anziani, quasi sempre parenti. Cosa fare in queste situazioni? Quali sono i consigli da seguire? Nelle prossime righe, abbiamo riassunto alcune dritte utili al proposito.
Gestione di un anziano: perché è bene non trascurarne l’impatto
Trascurare l’impatto che ha sulla propria vita il fatto di assistere un parente anziano è sbagliatissimo. Come mai? Perché quando si vive questa quotidianamente questa situazione si è particolarmente soggetti al cosiddetto burnout del caregiver. Come evidenziato da numerosi psicologi, le persone che si trovano a gestire la quotidianità di parenti anziani in difficoltà, soprattutto se con problemi di demenza, hanno a che fare con manifestazioni come l’insonnia, i problemi di appetito, gli sbalzi di umore.
Da non dimenticare sono anche l’irritabilità e l’ansia, così come i sintomi da somatizzazione. Tutto questo, a lungo andare, può mettere a rischio la qualità della vita relazionale e lavorativa. Alla luce di ciò, quando ci si trova davanti alla necessità di assistere un parente anziano, è bene valutare il contatto con uno psicologo.
L’importanza degli strumenti giusti
Gestire la quotidianità di un parente anziano, soprattutto se non autosufficiente, significa valutare il ricorso ad ausili ad hoc. Tra gli esempi che è utile chiamare in causa al proposito citiamo i presidi per l’incontinenza. Se la persona con cui si convive ne soffre, è il caso di prendersi un po’ di tempo e di esaminare le numerose alternative in commercio, che variano a seconda della gravità della situazione.
Valuta l’aiuto di un esperto
Come sopra accennato, la gestione della quotidianità di una persona anziana è tutto tranne che semplice. Anche se all’inizio si pensa di poter fare tutto da soli, è opportuno non trascurare l’aiuto di professionisti esperti. Se ci si trova in difficoltà al pensiero di trovarne uno e si è già nell’ottica di attaccarsi ai siti di annunci pensando già a ore e ore di colloqui inutili, è il caso di cambiare idea. Esistono infatti numerose alternative, tra le quali è possibile citare il servizio assistenza anziani a Torino dell’azienda Assistenzatorino.it, che consentono di soddisfare nel migliore dei modi le proprie esigenze di qualità.
Documentati sui tuoi diritti sul lavoro
Quando si parla di assistenza a un parente anziano, è il caso di citare la possibilità di usufruire di determinate agevolazioni sul lavoro. La principale è la Legge 104. Chi ne ha diritto? Tutti i lavoratori dipendenti che hanno la necessità di assistere un familiare disabile o anziano. Nel secondo caso, è necessario che il parente in età avanzata abbia dai 65 anni in su e che risieda vicino al soggetto che fa richiesta di accesso ai benefici concessi dalla Legge 104/1992.
Proseguendo con l’elenco dei requisiti, ricordiamo che è necessario che il parente anziano sia al massimo di terzo grado e che non siano in vita parenti di primo o secondo in grado di assistere il soggetto sopra citato. A questo punto, non resta che ricordare che la Legge 104 consente di avere tre giorni al mese coperti da contribuzione e da utilizzare per assistere il congiunto in età avanzata.
Non dimenticare gli sgravi fiscali
L’onere economico della gestione di un parente anziano in condizioni di salute difficile può diventare meno gravoso grazie a specifiche agevolazioni fiscali. Se la persona di cui ci si occupa ha più di 80 anni, un Isee inferiore a 25.000 euro e una convivenza con il caregiver superiore ai 6 mesi (tra loro deve esserci un grado di parentela non superiore al terzo), è possibile usufruire di una detrazione delle spese di assistenza pari al 19% fino a una somma massima di 10.000 euro.