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Il rinforzo positivo nell’addestramento del cane: come mettere in pratica questo metodo di educazione

Scopriamo i metodi di rinforzo positivo e negativo e l’influenza che possono avere nell’addestramento dei cani.

Addestrare nel modo giusto un cane, qualunque sia la sua razza e la sua indole, è un compito necessario: solo in questo modo infatti è possibile pensare che il cane sappia rapportarsi con i suoi simili e con le persone, padrone compreso.

Esistono diversi metodi di addestramento dei cani: più o meno efficaci e più o meno semplici da mettere in pratica. Il rinforzo positivo nell’addestramento del cane può rivelarsi uno dei più utili per raggiungere risultati importanti in un tempo rapido.

 

Rinforzo positivo e negativo: attenzione a non farsi trarre inganno dalle parole

Quando si sente parlare di rinforzo positivo e negativo nell’addestramento del cane si può facilmente cadere nell’errore di dare una connotazione qualitativa a questi termini, come se il primo fosse giusto e il secondo sbagliato.

In realtà questo sistema si basa sul modo con cui ci rapportiamo con il cane: se parliamo di rinforzo positivo, stiamo operando aggiungendo “qualcosa”, nel caso di rinforzo negativo stiamo invece sottraendo “qualcosa”.

 

Il rinforzo positivo nell’addestramento del cane: come funziona?

Dopo aver sgombrato il campo da possibili equivoci, vediamo come funziona il rinforzo positivo nell’addestramento del cane: il concetto di base è quello di aggiungere un elemento, come può essere uno stimolo, ogni qualvolta il cane esegue un determinato comportamento.

Un esempio classico è quello del premio, come un piccolo snack, che diamo al nostro cane dopo aver eseguito un ordine. Si tratta di un sistema di addestramento che presenta diversi vantaggi: 

  • favorisce una crescita equilibrata di un cucciolo;
  • rende più forte il rapporto fra cane e padrone;
  • gratifica il cane e lo fa sentire al sicuro;
  • spinge il cane a ripetere il comportamento da cui è derivato il premio, quindi lo porta a essere sempre più obbediente e collaborativo.

 

L’importanza del tempismo nel rinforzo positivo nell’addestramento del cane

L’applicazione della tecnica del rinforzo positivo può sembrare effettivamente molto semplice da mettere in pratica: ma dobbiamo sempre tenere conto di un fattore determinante, che è quello del tempismo.

 La ricompensa deve seguire immediatamente l’esecuzione dell’ordine e la ricompensa stessa deve essere nascosta al cane prima della consegna: è necessario rispettare una precisa sequenza temporale perché il rinforzo positivo abbia l’effetto desiderato.

Torniamo all’esempio precedente: se ordiniamo al nostro cane di stare seduto e lo premiamo immediatamente dopo con uno snack, che lui non ha visto prima, il sistema del rinforzo positivo è applicato nel modo corretto.   

In questo modo il cane andrà ad associare il comportamento tenuto con il premio ricevuto in automatico. Se invece la sequenza temporale è confusa o interrotta (per esempio se il premio viene mostrato prima al cane) il rischio è quella della mancata associazione oppure dell’associazione del premio a un comportamento sbagliato.

 

Il rinforzo negativo come metodo di addestramento del cane

Se il sistema del rinforzo positivo da ottimi risultati nell’educazione del cane, più attenzione merita l’utilizzo del rinforzo negativo durante l’addestramento di un cane. Infatti, fin troppo spesso, questo sistema viene identificato con la sottrazione di uno stimolo negativo per il cane stesso, a seguito di un comportamento.

In pratica, se il cane obbedisce ai comandi non riceve un premio, ma smette di ricevere quella che percepisce come una punizione. È abbastanza semplice capire come questo sistema di addestramento per il cane non presenti nessun vantaggio, ma piuttosto diversi svantaggi.

Si tratta infatti di un sistema che non è ottimale per addestrare in maniera equilibrata un cucciolo, anche perché ingenera un continuo stato di stress psico-fisico. Applicando questo sistema è necessario prestare attenzione agli stimoli molto fastidiosi per il cane, al fine di evitare reazioni avverse al comportamento che gli si vuole insegnare.

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