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Baby wearing: i principali benefici
Da diverso tempo a questa parte, si parla tantissimo di baby wearing. Sono diversi i supporti da prendere in considerazione e i più famosi sono senza dubbio le fasce porta bebè. Per orientarsi in questo mondo, è opportuno informarsi bene non solo sulle legature, ma anche sui principali benefici.
Quali sono? Scopriamolo assieme nelle prossime righe di questo articolo.
Vantaggi del baby wearing: ecco quali sono
Tra i principali vantaggi del baby wearing rientra la posizione assunta dal piccolo, grazie alla quale è possibile parlare di prevenzione di una problematica non indifferente, ossia la displasia alle anche. Questa peculiarità rende le fasce e il mei tai, supporto di origine orientale caratterizzato dalla forma di un quadrato, decisamente diversi rispetto al marsupio, dove la posizione assunta dal piccolo non è fisiologica.
Per capire bene la situazione, entriamo nel dettaglio di quest’ultima ricordando che, nei marsupi tradizionali non progettati ad hoc per il baby wearing, le anche del bimbo non sono aperte. Alla luce di ciò, il peso viene interamente scaricato sulla zona genitale. Da non dimenticare è poi l’impossibilità di incurvare la schiena, con ovvie problematiche relative al sovraccarico della spina dorsale del bimbo.
Si potrebbe andare avanti ancora molto a parlare dei benefici del baby wearing (con i supporti giusti). Tra gli aspetti da considerare rientra, per esempio, la prevenzione del reflusso gastroesofageo. Grazie all’assunzione della posizione verticale, infatti, è possibile tenere sotto controllo le manifestazioni di questo fastidioso disturbo.
Inoltre, diverse testimonianze scientifiche hanno dimostrato che la pratica del portare favorisce il corretto sviluppo del sistema nervoso del piccolo. Come si spiega questo importante vantaggio? Gli esperti lo riconducono al fatto che, grazie al contatto con il corpo della mamma,del papà e di altri adulti, il piccolo è parte integrante di attività quotidiane che, rimanendo più tempo nella culla, non riuscirebbe altrimenti a scoprire.
I benefici dell’utilizzo delle fasce porta bebè e dei mei tai non finiscono certo qui! Tra gli aspetti degni di considerazione rientrano anche i pro relativi all’aspetto psicologico. Innanzitutto, va rammentato che, grazie al baby wearing, la mamma ha la possibilità di assecondare il naturale bisogno di attaccamento del suo piccolo. Un ulteriore punto sul quale vale la pena di soffermarsi riguarda l’empatia che la madre o qualsiasi altro adulto può ottimizzare grazie al portare, imparando a riconoscere prima i bisogni del bimbo e, di conseguenza, a migliorare la fiducia nelle proprie capacità di accudimento.
Come non citare poi il fatto che, grazie al portare, è possibile intervenire sul pianto del bambino, diminuendone la frequenza e, di riflesso, riducendo la secrezione del cortisolo, l’ormone dello stress per eccellenza?
Non c’è che dire: sono davvero tanti gli effetti positivi da prendere in considerazione quando si parla della pratica del portare. Tra questi, è possibile citare anche la prevenzione di una problematica patologica della quale non si parla mai troppo: la depressione post partum. Grazie al contatto fisico stretto con il corpo del suo bimbo, la mamma ha la possibilità di sperimentare un aumento della secrezione di ossitocina, ormone fondamentale per contrastare i sintomi depressivi.
La creazione di questa intimità rappresenta un vantaggio rilevante soprattutto per le donne che non sono riuscite ad allattare al seno e che vivono questa situazione con un forte sentimento di inadeguatezza.
Rimanendo sempre nel campo dei benefici del baby wearing per l’adulto, è impossibile non fare riferimento alla possibilità di affaticare poco la schiena e le braccia, prevenendo il rischio di avere a che fare con episodi di dolore articolare frequenti invece quando si porta il bimbo in braccio senza l’aiuto di supporti adeguati.
Concludiamo facendo presente l’oggettiva comodità del portare nella gestione degli impegni quotidiani, aspetto che consente alla mamma di non perdere di vista gli aspetti della vita che non hanno a che fare con la cura del bambino, dall’eventuale smart working fino alla vita sociale.