Lavoro e formazione
Dettagli per rendere un cv perfetto
Quello del lavoro è un mondo sempre più complesso e saturo, certamente una tendenza che si sta verificando in tutto il mondo ormai negli ultimi decenni ma in particolar modo in Italia. Quasi tutti i settori sembrano poter offrire pochissimi posti e il ricambio generazionale appare ai minimi, situazione questa frutto degli anni di crisi economica i cui colpi la Penisola ha di certo accusato.
Ed è proprio questo il motivo per cui, nel momento in cui ci approcciamo al mondo del lavoro per candidarci per una qualsiasi offerta, dobbiamo tenere bene a mente il fatto che sicuramente la nostra non sarà l’unica candidatura che l’azienda o l’attività riceverà: anzi, i numeri saranno davvero elevati quasi sempre. Ecco perché dobbiamo puntare a non essere semplicemente “un numero” tra gli altri, ma a spiccare tra loro. Come farlo? Proviamo ad elencare una serie di dettagli che ci permettano di rendere il nostro CV perfetto.
Come impostare il nostro CV
Cominciamo con una precisazione: magari non andremo mai a lavorare all’estero, perché la nostra ambizione non è quella. Tuttavia, presentare un CV internazionale e dunque scritto in lingua inglese, o che comunque presenti dei termini tecnici anglofoni, sicuramente darà immediatamente una luce differente alla nostra candidatura. Chiaro è che poi dovremo dimostrare, in un eventuale colloquio, di avere davvero una certa dimestichezza con le lingue: potrebbe quindi esserci estremamente utile imparare l’inglese online.
Per quanto riguarda invece l’aspetto stilistico in sé, sono davvero tante le accortezze che possono venirci in aiuto. Cominciamo con la lunghezza del nostro CV: è inutile allungare – come si suol dire – il brodo e dunque il discorso sino ad apparire quasi noiosi e ripetitivi. Necessario è invece essere brevi, ma estremamente convincenti agli occhi di chi leggerà la nostra candidatura. La lunghezza ideale di un curriculum non supera le due pagine, tendenzialmente.
Un’importanza fondamentale ce l’ha anche la grafica, in grado di dare subito una prima idea della persona che si sta candidando ad un iniziale colpo d’occhio: il nostro CV dovrà essere impaginato in un certo modo, rispettando spazi e punteggiature. Potremmo anche uscire dai soliti schemi, banali e già visti allo sfinimento, ma ricordiamoci sempre di essere professionali. Sempre per il discorso di colpire subito l’attenzione del lettore, le prime righe vanno ad assumere un’importanza determinante: è qui che “ingaggeremo” il fruitore.
Sempre nella prima sezione dovrà essere posizionata la nostra foto: un elemento che può risultare determinante. Dovremo infatti sceglierne una che sia nitida, e che trasmetta un’impressione professionale della nostra persona. Sarà poi ottimo, una volta completata la stesura del nostro curriculum, rileggerlo attentamente e con tutto il tempo necessario di modo da individuare e correggere eventuali refusi: questi elementi, che potrebbero sfuggire sul momento alla nostra attenzione, potrebbero anche fare la differenza in negativo.
Il realismo e la flessibilità
Sono due i principi che dovremo mettere alla base della stesura del nostro curriculum, e di ogni sua modifica: il realismo e la flessibilità. Per quanto riguarda il primo, si tratta di un principio banale ma che invece troppo spesso viene ignorato e stravolto: dovremo semplicemente essere noi stessi. Mentire sulle nostre esperienze o competenze non sarà infatti utile, per nulla. Certo, magari otterremo un colloquio o un posto di lavoro, ma i nostri limiti e le nostre reali capacità emergeranno in un baleno.
Il secondo punto è invece una linea di pensiero meno conosciuta ma estremamente utile ed efficace. A seconda dei ruoli per i quali andremo a candidarci, sarà bene adattare il nostro curriculum. Una volta che avremo completato la stesura principale potremo insomma considerarla come CV base, non però da lasciare immutato. Dal quale invece piuttosto partire per modellarlo in base alle offerte di lavoro di nostro interesse, ponendo in maggiore evidenza alcuni elementi e dettagli piuttosto che altri, ogni volta.