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Da dove nasce la tradizione della Befana? Tutto quello che non sapete sull’Epifania e sulle sue calze piene di dolci

L’Epifania tutte le feste si porta via“, e con una responsabilità del genere come si fa ad aspettare con ansia il 6 gennaio? Eppure la cara Epifania porta con sé un mondo di storia e tradizioni, come ogni festa, che merita di essere conosciuta ed apprezzata. È vero che mette la parola fine a uno dei periodi più magici e attesi dell’anno, ma ci permette di salutare l’anno vecchio appena trascorso e guardare con speranza al futuro sempre più luminoso.

Grazie alla sua carica di zuccheri la Befana è una delle feste più amate dai bambini, ben felici di ricevere anche il carbone se si tratta di quello zuccherino, anche se sanno che il suo arrivo li riporterà inevitabilmente sui banchi di scuola e vedranno tutto tornare alla normalità.
Ecco quindi tutte le curiosità e da dove nasce il culto della vecchia Befana portatrice di dolci.

Il culto religioso

L’Epifania è una festa di carattere religioso legata al cristianesimo, viene celebrata il 6 gennaio per coloro che seguono il calendario Gregoriano il 19 per chi segue quello Giuliano. Epifania significa letteralmente venuta-manifestazione, e si riferisce all’apparizione di Gesù bambino all’umanità. Il cristianesimo occidentale associa quest’apparizione con la venuta dei tre Re Magi, che portano doni da terre lontane al piccolo Gesù, mentre il cristianesimo orientale l’associa al battesimo del piccolo.

Come arriva la Befana nella tradizione dell’Epifania?

Come succede nella maggior parte delle festività, basti pensare ad Halloween, anche nell’Epifania siamo di fronte alla fusione di un rito cristiano con usanze e riti popolari di origine pre-cristiane che però restano molto radicate nell’immaginario collettivo e per questo sono da anni accettate. La celebrazione della befana ha origine già nell’antica Roma ed era legata al culto della dea Diana. Dodici giorni dopo il solstizio d’inverno si celebrava l’epifania della Madre Natura, le ore di buio che diminuiscono la natura che si affaccia al nuovo anno pronta a rinascere.

La tradizione della calza della Befana

La calza della befana nasce nel Medioevo, un secolo buio dove le persone avevano bisogno di immagini felici così la festa dell’Epifania viene associata al goliardico arrivo dei Re Magi. Le tradizioni popolari hanno alimentato la storia che ancora oggi ci viene raccontata; i Re Magi alla ricerca della capanna in cui è nato Gesù perdono la via entrando in bosco dove incontrano un’anziana nonnina che rifiuta categoricamente di aiutarli. La vecchia, dopo poco, si pente della sua scelta, si carica di dolciumi e si mette alla ricerca dei tre e del bambin Gesù, purtroppo senza successo. Non trovandoli decide di distribuire i suoi dolci ai bambini che incontra, sperando di poter rimediare al suo errore. Ancora oggi la vecchia pentita gira sulla sua scopa a premiare i bravi bambini, inizialmente però non c’era la calza come la conosciamo oggi, bensì i bambini lasciavano fuori dalla porta i loro scarponi che la notte tra il 5 e il 6 gennaio venivano riempiti di dolci o carbone.

L’immagine della Befana

La befana nasce inizialmente come un fantoccio femminile che viene esposto la notte dell’Epifania, inizialmente in molte regioni d’Italia il fantoccio, vestito con abiti logori, viene brucia in un rogo nella piazza principale per salutare l’anno che se ne va e bruciare così tutti i momenti brutti. Così come il fantoccio anche l’immagine della Befana rimane quello di una vecchia signora, per nulla attraente, vestita con abiti vecchi e rotti, con evidenti acciacchi dell’età, tanto da doversi sorreggere alla sua scopa.

Un errore piuttosto comune è associare la Befana a una strega, le due si differenziano dal cappello perché la befana gira con una stola legata i n testa e non possiede poteri magici. La tradizione della Befana richiama molto la tradizione di Santa Lucia che porta doni ai bimbi buoni e carbone e cipolle a quelli cattivi.
Nonostante sia una tradizione tipicamente italiana in America esiste una specie di Befana che altri non è che Mamma Natale, la moglie del vecchio Babbo che non fa altro che aiutare il marito, ma non ha un giorno specifico per cui c’entra poco con le nostre tradizioni.

La Befana fascista

Curioso è vedere come la tradizione della Befana abbia preso piede durante il periodo fascista, nel 1928 Augusto Turati decide di introdurre La Befana Fascista, una festività gestita dai fasci femminili che distribuivano piccoli regali e dolci ai bambini delle classi meno abbienti. La prima befana fascista fu il 6 gennaio 1928 ed ebbe un successo inaspettato, tanto che negli anni a venire si era costretti a iniziare i preparativi mesi prima per stare dietro al forte numero di presenti sempre più in crescita.

Dopo la caduta di Turati nel 1934 questa tradizione diventa La Befana del Duce o Natale del Duce, sempre per rafforzare il culto della personalità di Benito Mussolini. La venuta della Befana continua sia durante che dopo la prima guerra mondiale dove perde ogni connotazione legata al fascismo e viene celebrata nella Repubblica Sociale Italiana.

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